Nel definire il rapporto complesso che esiste tra etica e poesia Shelley ribadisce con forza estrema un concetto molto importante. La poesia non deve riportare nel suo paradigma di contenuto né le idee morali dell’autore (in quanto esse rispecchiano quelle del suo tempo), né deve legarsi a quelle del suo tempo e del suo ambiente….
Categoria: Poesia
Etica e poesia – Shelley 8
Secondo Shelley la poesia opera in campo etico “allargando la mente stessa e e rendendola crogiuolo di nuove combinazioni di pensiero“. Questo fa sì che essa sollevi il velo dalla nascosta poesia del mondo e che renda insolite le cose familiari. Questo processo di ‘straniamento’ rende grandi le cose. Siffattamente funziona una morale basata sull’amore: questa ci…
L’eccellenza – Shelley 7
La poesia, secondo Shelley, agisce in modo divino e misterioso, al di là e al di sopra della coscienza in una mistura di piacere e di sapienza. Il rapporto tra questi due ultimi elementi è esplicitato nell’immagine di una pioggia di sapienza sul lettore di cui è intriso il suo piacere. Dentro dunque sta il…
La scintilla – Shelley 6
La poesia non è un tutto organico. Noi siamo abituati a considerare un testo poetico nella sua integrità e nella sua interezza. Secondo il nostro inadeguato giudizio tutto di un’opera poetica dovrebbe essere considerato grande poesia perché la si possa considerare come tale. Shelley invece rivendica la non integrità dell’afflato poetico. Se di un testo…
Uno specchio – Shelley 5
In Shelley l’idea centrale è che vita e poesia siano intimamente collegate. E che tutte e due abbiano un rapporto con l’eternità in quanto espressione della verità. È sorprendente come egli identifichi il senso dell’eternità con la verità. Il modo per sfuggire alla caducità determinata dal tempo è quello di appellarsi a quanto di eterno l’uomo…
L’eco della musica eterna – Shelley 4
La poesia – in realtà Shelley dice ‘il verso’ – è l’eco della musica eterna. Per arrivare a questa asserzione l’autore parte dalla distinzione (di tipo linguistico) tra lingua metrica e lingua non metrica. Se è vero che suoni e pensieri sono in rapporto sia l’uno con l’altro sia con ciò che essi rappresentano, è…
Il principio creatore – Shelley 3
Qual è il principio creatore della poesia? Si parte ovviamente dal fatto linguistico. “La lingua” afferma Shelley “è al tempo stesso strumento e materiale della poesia.” Strumento perché il linguaggio sostanzia la poesia, materiale perché l’armonia della metrica diventa soggetto stesso del fare poetico. In altre parole non è solo il contenuto di un testo a sviluppare le suggestioni in…
Chi sono i poeti? – Shelley 2
Quando la facoltà di approssimazione al bello diviene preponderante nell’uomo , ebbene questo lo fa diventare poeta nel senso più generale del termine. In questo contesto l’armonica azione di tale tendenza con quelle che possono essere chiamate le influenze sociali permette un’amplificazione del divenire poetico perché favorisce la percezione di relazioni tra le cose sconosciute ai…
In difesa della poesia – Shelley 1
Iniziamo l’analisi del testo “In difesa della poesia” pubblicato nel 1821 da Percy Bissey Shelley in risposta al saggio dello scrittore Thomas Love Peacock (1820) che invece sosteneva l’inutilità della poesia. Acceso da un sacro furore di vendetta per “la grave offesa recata alle Muse” Shelley intende organicamente difendere non solo l’utilità della poesia in un mondo tanto basato sulla materialità…
Legami – Pascoli 8
Nell’ultima parte dei Discorsi sull’arte poetica pubblicati nel 1897, Pascoli invita il poeta a fare poesia, non a costruire poesia. La differenza sta nella spontaneità. Chi scrive trovando la poesia in ciò che lo circonda è un vero poeta, partecipa del sentimento poetico e riesce a trasmetterlo con forza. Chi invece non trova la poesia nella quotidianità deve fare sforzi per inventarsela e così compone architetture vane, artificiali che non trasmettono nulla se non estetismo vuoto e superficiale. L’invito a ‘entrare nello spirito della poesia‘ viene fatto con uno scopo ben preciso: la comunione degli uomini. Questa idea della poesia in grado di creare ponti tra gli individui appare ai nostri occhi estremamente moderna, soprattutto se si prendono in esame le considerazioni enunciate dopo tale affermazione: “La comunione degli uomini ne sarebbe avvantaggiata; specialmente in questi tempi in cui la corsa verso l’impossibile felicità è con tanto fulmineo disprezzo d’altrui in chi è avanti, con tanta disperata invidia in chi è addietro.”Una poesia vera, in grado di ricostruire tessuto sociale perché fondata su un comune sentire poetico basato sull’assenza del desiderio instancabile di primeggiare, suona alle orecchie dell’uomo del ventunesimo secolo quasi straniante, tanto è lontana dalla mentalità corrente. Pascoli condanna l’ansia di essere felici ad ogni costo intravvista tra gli uomini del suo tempo e definisce infelice questo desiderio quando genera l’angoscia dell’insoddisfazione. È questo il motore dell’incupirsi della società, un’infezione dello spirito a cui bisogna riparare con inoculazioni di poesia libera e civile, generata sulla e dalla realtà e nutrita di semplicità. Riferendosi infine a Virgilio chiude i suoi Discorsi con questa affermazione che potrebbe apparire ingenua: “Egli insegnava ad amare la vita in cui non fosse lo spettacolo né doloroso della miseria, né invidioso della ricchezza: egli voleva abolire la lotta tra le classi e la guerra tra i popoli.” Questa visione che può suonare buonista e ingenua, diventa vitale alla luce di quanto è successo nel XX secolo. A partire dalla mala pianta dei nazionalismi che hanno causato le due guerre più micidiali della storia e dei conflitti successivi costellati di genocidi, etnocidi e democidi di massa quali mai l’umanità ha sperimentato prima, l’appello a una ragione poetica del cuore – potremmo quasi dire del buon senso – quale costruttrice di ponti piuttosto che di divisioni, suona come un appello fermo e deciso che può aiutarci a contrastare molte delle deliranti ispirazioni che tanto male hanno fatto e continuano a fare all’umanità odierna. Terminano qui le osservazioni sui Discorsi sull’arte poetica. Nel prossimo post inizieremo a esaminare un altro importantissimo scritto intitolato In difesa della poesia di Percy Bisshe Shelley.