Chi sei corpo volteggio al
gracchio lunare affuso in
oscuri canovacci
muscoli e guizzi scoperti.
Pasciute grinze, il sacello pensiero
cesella sul marmo di gazza
il frullìo di piume corollo
di sensi bisestili, annacquati.
Non c’è candore nella rosa o
pasciuta è forse cerulea carne
e rada del fiordaliso?
Sciogli i capelli molli intorno
al viso, casco e vieni meno
diletta, mania d’amore.
(1988)