Agguantare veloci tendini
nei pazzi crebri che contano
questa mia solitudine annegata
su pozioni obliate
banchetti con amici.
Non voglio dire, no, che il sale della terra
sta nell’oncia rossa uccisa da coscienza:
tentate all’orizzonte naufragio,
stelle notturne piĆ¹ solitarie della morte.
Mancate di luci vi accendete
a volte di demenza lamentosa,
solcate dalle piume dromedarie
verso oasi in deserti universali.
L’agguato, posto a pensarci,
unica disperazione indifesa:
non trattamenti liberi o giocati
su etti di carne cervellata
di volucre e spine.
(1987)