Arrivati biciclette dai ragazzi in sella
per le strade coniate d’asfalto e righe d’olio
con profumo di autunnale siccitosa pioggia.
Ogni via porta a scuola sia essa la
mano pesante sulla carne inesperta o
spillo dorato l’assenza a punte chiare.
Vi accolgono, raggi e ruote in miniatura, finestre
comprensive e stanche occhiate di mesti
lontani senza incontro di pupille.
Pensare al prepotente sentire
è generare stelle perdute tra brani
case, rattenute dalle antenne RAITV.
Senza bandiera sul capo di padre
docente e discente, triste pensiero al futuro;
senza rosso telai e giallo d’usato
sudore dei manubri andare ignorarvi
prossimi stanti arrivisti, perché i vostri capelli
corti o i fiocchi tra i ricci di domani
non hanno la forza di reggere un calore
di mondo e i meli sono ancora verdi.
Biciclette tenere, posate sui banchi,
il sanguigno del pastore riposa i tronchi,
arrivate sin qui.
(1987)