Non parli il giovane attore
che presta sul volto
confuse espressioni.
La storia d’altri entra
e plasma e trasforma lo sguardo
per dire il “vivi con me”
tutto chiuso
in voli d’occasione.,
ali tarpate dal principio
sotto lo sguardo severo
del vegliardo.
Struggere il duro del sé,
chiarire all’istante
le cento volute
patetiche e amare.
Così si può amare il bimbo nonno,
ed è tragico farlo
se l’atrio è violato di quegli
illusi tristi occhi.
Tu, noce di mandorlo e frutta,
racconti e pirghi la luce
per saggiarne l’onnipotente e
inferma bellezza.
Le trame stanche
sarebbero un contatto
impresso dalle parole attoscate.
Così la solitudine non sarebbe condanna
ma terra che impreca
i sassi e verde che disamora il sentimento.
Vagherai a lungo
mendicando qualche ascolto
che doni roccia al tuo tempo concluso
e volo al contempo di
libellula
amorosa.
(1987)