Ma viene anche il tempo del mietere
se le ortiche son troppo cresciute
e pungono i lividi maturi per sorte.
È qui che si vuole il silenzio.
Il giovane scabro sa quanto costa
il guardare e non getta
monete nel pozzo.
Invece la scala corsara scende sempre
più giù senza bellezze o giulive
di cent’anni, piangenti Natura.
Ritorno alle ombre, care ombre al tramonto:
che si può fare senza voi? Diaspro
disperato ha spezzato il diamante e
non c’è sorte a tenere.
Il margine intatto è impuro,
sinistro rifratto e svenduto.
(1987)